Aquaseek, la soluzione che si propone di rendere disponibile l’acqua per chiunque estraendola dall’aria, ha ricevuto un investimento di 300.000 euro, equamente diviso fra LIFTT ed Eureka! Fund. Con questo primo round di investimento di proof of concept, la società svilupperà un innovativo sistema per la raccolta e la conversione dell’umidità ambientale, al fine di renderla disponibile in forma liquida e potabile, a basso costo e ad alta flessibilità di installazione.
L’obiettivo dell’investimento è quello di arrivare ad un MVP (minimum viable product), ovvero un primo rilascio del sistema, grazie anche al decisivo supporto del Dipartimento di Technology Transfer del Politecnico di Torino, guidato oggi dalla prof.ssa Giuliana Mattiazzo e in precedenza dal prof. Emilio Paolucci.
Il progetto imprenditoriale nasce su iniziativa del gruppo di ricerca del Politecnico di Torino che fa riferimento al prof. Marco Simonetti e al PhD Vincenzo Gentile. La startup Aquaseek, incubata in I3P, si inquadra nella tematica del recupero dell’umidità presente nell’atmosfera al fine di un suo utilizzo come acqua potabile anche in zone difficili come quelle aride, lontane da reti di distribuzione idrica, o caratterizzate da falde inquinate. Lo spin-off ha origine dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino, un dipartimento di eccellenza che collabora con Princeton University.
L’idea di estrarre acqua dall’aria non è nuova, ma questo progetto, grazie a due brevetti esclusivi (uno detenuto al 100% dal Politecnico di Torino, l’altro al 50% con la Princeton University), consente di farlo con un consumo energetico nettamente inferiore rispetto alle tecnologie attualmente in uso. Diversi i campi di applicazione: l’obiettivo è rendere Aquaseek un sistema diffuso per ogni tipo di utilizzo, dal domestico all’industriale.
“Aquaseek nasce dalla ricerca orientata all’impatto sulla vita delle persone. Il nostro obiettivo è portare al mercato, quindi alla disponibilità di tutti, una fonte poco sfruttata di un bene fondamentale, l’acqua pura, un bene che diamo per scontato, ma che è destinato a diventare sempre più prezioso e conteso”, ha commentato Marco Simonetti, CEO di Aquaseek. “Vogliamo così dimostrare che dalla scienza, dallo studio, si trae ispirazione per un obiettivo alto e concreto, a beneficio di tutti. Siamo grati a tutti coloro i quali hanno come missione di facilitare questa realizzazione e ci hanno aiutati e stanno supportando: il Politecnico di Torino, il suo incubatore I3P, Princeton University, la Fondazione Compagnia di San Paolo, i fondi di Venture, i partner industriali. Sono orgoglioso ed onorato di rappresentare un team di altissimo profilo, appassionato, multidisciplinare ed internazionale, in costante crescita”.
“Il progetto Aquaseek ha un valore intrinseco che va al di là della prospettiva di business: il nostro pianeta si trova ad affrontare in modo sempre più imperante il tema della carenza idrica e disporre di un device in grado di generare acqua in modo semplice ed economico risponde in pieno alla mission di visionarietà e di Technology Transfer di LIFTT. Questa tecnologia ha delle potenzialità di rilievo mondiale e risponde con efficacia al problema del climate change e ad uno dei temi caldi dell’Agenda delle Nazioni Unite”, ha dichiarato Giovanni Tesoriere, CEO di LIFTT.
“La Fondazione Compagnia di San Paolo agisce per creare le condizioni affinché Torino possa esprimere appieno il proprio potenziale di fucina dell’innovazione tecnologica e per coltivare nella nostra città un vivace ecosistema dell’innovazione, capace di aggregare una pluralità di attori tra loro complementari, tra i quali startup, investitori, grandi aziende, istituzioni, atenei, incubatori ed acceleratori”, ha concluso Francesco Profumo, Presidente Fondazione Compagnia di San Paolo. “Rientra in questa logica il sostegno al progetto Aquaseek che rispecchia appieno i valori e le priorità espressi nel nostro Piano Strategico 2021-2024 sia per gli aspetti legati al Trasferimento tecnologico, sia per le forti aderenze con l’Agenda 2030 dell’ONU e gli SDGs ad essa collegati”.
Rassegna stampa
“Aquaseek, la macchina che porta acqua nel deserto, chiude un round da 300mila euro” - Startup Italia
“Aquaseek, 300mila euro per trasformare l’aria in acqua” – Startup Business