20/12/2024

Deep Ocean Capital investe in Fluid Wire Robotics: la raccolta sale a quota a 1,2 milioni di euro

Startup

L'ingresso di Deep Blue Ventures, che conclude il round, rafforza ulteriormente la strategia di crescita della startup, incubata in I3P e nel programma ESA BIC Turin.

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Deep Blue Ventures (DBV), il fondo di Venture Capital specializzato in tecnologie Deep Tech e gestito da Deep Ocean Capital SGR SpA, ha annunciato un investimento strategico in Fluid Wire Robotics, una startup innovativa impegnata nello sviluppo di bracci robotici avanzati per ambienti estremi, tra cui zone radioattive, atmosfere esplosive, spazi subacquei e il vuoto spaziale.

Il round di investimento

Questo investimento rappresenta la seconda fase di un round di finanziamento complessivo da 1,2 milioni di euro, guidato dal lead investor RoboIT, e Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Robotica e l’Automazione Industriale, nato su iniziativa di CDP Venture Capital, con la partecipazione di Scientifica Venture Capital e Pariter Robotics. 

L'ingresso di Deep Blue Ventures, che conclude il round, rafforza ulteriormente la strategia di crescita della startup, mirata a validare la tecnologia in contesti reali, perfezionare le sue soluzioni robotiche ed espandere la propria presenza nei mercati chiave, tra cui il settore nucleare, spaziale e subacqueo. Da luglio 2024 Fluid Wire Robotics è incubata in I3P, l'Incubatore del Politecnico di Torino, e fa parte del programma ESA BIC Turin, gestito da I3P in collaborazione con l'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l'European Space Agency (ESA), il Politecnico di Torino e la Fondazione LINKS.

Per Deep Blue Ventures, Fluid Wire Robotics rappresenta il sesto investimento dal suo debutto nel maggio 2023. Il fondo, nato per sostenere le startup, spin-off e più in generale le iniziative di innovazione nell’ambito aerospaziale, nei settori della sanità e della sostenibilità, prevede di chiudere altre quattro operazioni entro il primo semestre 2025. 

Il progetto della startup

Fluid Wire Robotics, nata come spin-off della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, rappresenta un esempio virtuoso di trasferimento tecnologico tra università e industria. La startup, grazie alla sua tecnologia di trasmissione proprietaria, chiamata “Fluid Wire”, sviluppa bracci robotici elettrici modulari capaci di affrontare le sfide degli ambienti più estremi esistenti al mondo, come zone radioattive, lo spazio, ambienti sottomarini e atmosfere esplosive. 

Si stima che il mercato globale della robotica, con un fatturato di circa 42,2 miliardi di euro nel 2022, possa raggiungere i 95,5 miliardi di euro entro il 2028, con un CAGR del 38,8% tra il 2022 e il 2025 e del 5,8% tra il 2026 e il 2028. Fluid Wire Robotics si posiziona strategicamente in questo contesto, offrendo soluzioni capaci di affrontare le sfide più critiche della robotica avanzata.

La missione della startup infatti, è stabilire un nuovo standard nella robotica per ambienti estremi, combinando performance, affidabilità e versatilità. Adattare i robot tradizionali ad ambienti estremi comporta complessità progettuali significative e costi elevati, poiché richiede soluzioni ad-hoc per ogni contesto, limitandone la versatilità. Per affrontare queste sfide, Fluid Wire Robotics ha progettato un braccio manipolatore modulare ed elettrico, capace di operare in qualsiasi condizione estrema.

Una tecnologia unica

La tecnologia proprietaria di Fluid Wire Robotics ridefinisce gli standard di affidabilità, eliminando i rischi legati alla presenza di componenti sensibili, come motori e sensori, all'interno del braccio robotico. Questi elementi, tradizionalmente incompatibili con gli ambienti ostili, sono posizionati in un'unità esterna e dunque protetti da condizioni ambientali aggressive. L'innovativo design del braccio robotico permette di ottenere una struttura “vuota”, priva di elementi soggetti a surriscaldamento, radiazioni o che possano causare esplosioni, garantendo un'affidabilità senza precedenti. La trasmissione della potenza dalla scatola al braccio avviene mediante un sistema idrostatico proprietario, il “Fluid Wires”, che consente di ottenere delle performance molto elevate in termini di destrezza e accuratezza del controllo delle forze scambiate con l’ambiente circostante.

 "Fluid Wire Robotics rappresenta una risposta concreta alle sfide più complesse della robotica avanzata, con una tecnologia unica che combina affidabilità, modularità e sicurezza in ambienti estremi, in grado di abilitare soluzioni sostenibili e altamente performanti in contesti critici come il nucleare, lo spazio e le operazioni subacquee. Questo progetto dimostra come l’ingegno italiano, sostenuto da partnership mirate, possa affermarsi come leader nell’automazione globale e contribuire a ridefinire il futuro della robotica in settori fondamentali per la crescita economica e tecnologica del Paese", ha dichiarato Paolo Cellini, Key Man Responsabile dell’Investimento e Member of Board di Deep Ocean Capital SGR.

Siamo entusiasti di accogliere tra i nostri investitori Deep Blue Ventures, il cui contributo porta il nostro round d’investimento a raggiungere un valore complessivo di 1.2 milioni di euro”, ha commentato Marco Bolignari, Co-Founder & CEO di Fluid Wire Robotics. “Il nostro obiettivo di raccolta è così stato raggiunto con successo e siamo felici che si sia ulteriormente ampliato il gruppo di investitori che ha creduto in Fluid Wire Robotics. Il nostro percorso d’innovazione trova quindi ulteriore spinta in questa seconda fase d’investimento, portandoci ad attuare un piano di sviluppo tecnologico ancora più ambizioso ed esteso.


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