05/02/2025

Il futuro dell'Ecosistema NODES nella sua quinta General Assembly

I3P Network

L'evento, svolto all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, ha riunito la comunità NODES in un'occasione di incontro e confronto sui risultati ottenuti.

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Lunedì 3 febbraio 2025, presso la Sala Rossa della prestigiosa sede dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, situata tra Langhe e Roero nella provincia piemontese di Cuneo, si è svolta la quinta General Assembly dell'Ecosistema dell'Innovazione NODES

L'evento ha dimostrato la forte risposta della comunità NODES all'invito, con una partecipazione numerosa e sentita. Oltre un centinaio i presenti, tra i rappresentanti di Atenei, Poli di innovazione, Centri di Ricerca, Incubatori - tra cui I3P, tra i partner principali dello Spoke 1 di NODES - e Competence Center che si sono confrontati su una tematica sempre più cruciale: i risultati ottenuti e il loro impatto sul futuro

Il Progetto, inizialmente previsto per concludersi a settembre 2025, è ora al suo ventisettesimo mese e ha ricevuto una proroga dal Ministero dell'Università e Ricerca fino al 31 dicembre 2025. Quali saranno quindi le aspettative per l'ultimo anno di attività e quale visione si prospetta per il futuro, anche oltre il termine di quest'anno?

Il Rettore dell'Università di Scienze Gastronomiche, Nicola Perullo, ha dato il benvenuto all'Assemblea, ricordando quanto NODES - Nord Ovest Digitale E Sostenibile - rappresenti un progetto di grande rilevanza per l'Ateneo, "un lungo viaggio che si spera porti frutti anche oltre il PNRR, aprendo la strada a nuove e entusiasmanti collaborazioni".

I numeri del progetto

I dati con cui si è chiuso il 2024, secondo anno di attività, confermano nuovamente una tendenza positiva. In particolare il 56% dei fondi impegnati dai partner NODES è già stato speso, pari a 41 milioni di euro sui 73,7 previsti. Sono stati ricordati i 15 progetti bandiera e gli oltre 141 anni/persona equivalenti già impiegati. Anche i risultati scientifici sono di rilievo, come dimostrano le pubblicazioni, i brevetti e le collaborazioni con le imprese.

Non sono stati comunque trascurati gli aspetti da migliorare e i piccoli deficit, soprattutto per quanto riguarda i partner del Mezzogiorno e l’invito da parte di tutti alla cooperazione produttiva al fine di rendere l’Ecosistema nazionale, da Nord a Sud, quanto più efficiente possibile.

È stata infine sottolineata l'offerta di percorsi in campo Competence per il territorio che rende peculiare e riconoscibile un Ecosistema "che funziona", ha sottolineato il Direttore Generale di NODES, Chiara Ferroni, la quale ha espresso particolare gratitudine verso tutte le persone che, con costanza, supportano e si impegnano per il successo delle attività, con un ringraziamento particolare ai reparti amministrativi coinvolti in un lavoro estremamente intenso.

I sette Spoke di NODES

I lavori sono poi proseguiti attraverso gli interventi dei 7 Spoke che hanno dato il via a una discussione collettiva per approfondire i risultati ottenuti e riflettere sull'impatto concreto che l'Ecosistema NODES sta generando nei diversi ambiti.

Nell'ordine si sono alternati: Giuseppe Scellato (PoliTo / I3P), Cristina Prandi (UniTo), Barbara Pozzo (Uninsubria), Marco Alderighi (UniVdA), Anna Osello (PoliTo), Stefano Tedeschi (UniVdA), Roberto Bosio (PoliTo), Marco Invernizzi (UPO), Hermes Giberti (UniPv), Dario Vallauri (Miac - Polo Agrifood). 

Ognuno, per i rispettivi Spoke, ha condiviso le storie di successo tra progetti flagship e ricerca applicata, raccontato i corsi avviati nell’ambito del Competence Booster, i laboratori immersivi, le attività che hanno stimolato la crescita. Insieme hanno inoltre illustrato le sfide nel promuovere il dialogo tra Università e aziende e le iniziative di sensibilizzazione rivolte sia al territorio sia alla cittadinanza sui temi di NODES. Ogni intervento si è concluso con una riflessione sui prossimi passi da compiere e una visione sul futuro in relazione al proprio ambito di competenza.

È così è iniziato un percorso condiviso tra Hub e SPOKE, volto a riflettere sull’impatto effettivo e delineare le prospettive future, facendo trasparire, per il 2025, una forte attenzione su come i cambiamenti generati dal progetto verranno misurati e diffusi: un aspetto essenziale per la visibilità e la sostenibilità a lungo termine dell'iniziativa.

Misurare l'impatto concreto

La parola è passata a Elisa Copertino, referente dell'Hub per il monitoraggio indicatori e misurazione impatto del Programma NODES che ha annunciato la creazione di una task force proprio sul tema “Impact”. Un gruppo di lavoro che coinvolgerà le figure chiave degli Spoke, dell'Hub e che si occuperà dei "cambiamenti" prodotti dal Progetto NODES: impatto sia trasversale a beneficio di tutto l'Ecosistema, delle sue reti e partners, sia di settore, valutando l’innovazione tecnologica, scientifica e sviluppo dei mercati per ciascun ambito di riferimento degli Spoke.

Il tutto andrà poi correttamente comunicato, come ha ricordato Luca Agostino, Communication & Dissemination Manager per Hub NODES, che ha segnalato i buoni numeri prodotti dai canali NODES e il ricco calendario di iniziative programmato nel 2025: gli eventi, le pubblicazioni, le campagne che permetteranno di far percepire quanto concretizzato dall'Ecosistema.

Dopo la pausa pranzo presso le Tavole Accademiche dell'Università, nel pomeriggio gli Spoke hanno proseguito presentando i risultati ottenuti più in dettaglio nei vari Work Packages (WP): 

  • Giuseppe Scellato (PoliTo / I3P), per Aerospazio e mobilità sostenibile, ha sottolineato l'interazione con le imprese attraverso i Roadshow, la creazione di startup innovative e la proficua collaborazione con UniTO per le "Students' challenges".
  • Edoardo Braccio (UniTo), per Green technologies e industria sostenibile, ha puntato l’attenzione su Roundgrip, sull’internazionalizzazione e sulle attività di competence che hanno un buon impatto sul territorio. 
  • Barbara Pozzo (Uninsubria), per Industria del turismo e cultura, prosegue sul tema dell’internazionalizzazione con un progetto che punta a creare un networking tra Città UNESCO, Musei della seta, del tessile e l'Università.
  • Marco Alderighi (UniVda), per Montagna digitale e sostenibile, ha evidenziato i successi di alcuni progetti, e la crescita anche sul Competence Booster. 
  • Marco Invernizzi (UPO)per Industria della Salute e Silver Economy, si è soffermato a valutare i successi ottenuti, nonostante i rallentamenti dovuti alle fasi indispensabili di sperimentazione.
  • Hermes Giberti (UniPv)per Agroindustria primaria, e Luisa Torri (UniSG), Agroindustria secondaria, hanno riportato in chiave SWOT, le debolezze e criticità che riguardano il progetto NODES, sottolineando come sia essenziale oggi trovare un modello di business efficace perchè il progetto possa vivere e camminare in futuro sulle proprie gambe, ragionando anche sui temi dell'internazionalizzazione. 

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